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Storia e storie di persone e di paesi che si affacciano sulla costa tirrenica calabrese e che hanno fatto del fiume Savuto un luogo d’incontro e di socialità. Dal mito delle Amazzoni alle vicende di Temesa e Terina, con una città antica chiamata Cleta, attaccata e distrutta da Crotone, la colonia della Magna Grecia risorta dopo l’arrivo di Pitagora. Dalla presenza dei monaci basiliani alla costruzione dei castelli medievali, dagli attacchi dei guerrieri saraceni alle torri di guardia lungo le coste. E poi il dominio feudale dei d’Aquino, le riforme del decennio francese, il regno dei Borbone e l’Unità d’Italia. Una ricostruzione di vicende millenarie che arriva fino ai nostri giorni e che ci aiuta a conoscere gli aspetti storici, letterari, antropologici ed economici delle tre comunità. Questa edizione dell’opera ha lo scopo di divulgare fatti e avvenimenti di un territorio che è stato per molti secoli riunito sotto un unico dominio feudale, con un destino comune condiviso da donne e uomini che sono vissuti lungo le sponde opposte del fiume Savuto. Poi, quando gli abitati di Cleto, Savuto e San Mango sono stati assegnati a province diverse, l’unione fra le terre delle due sponde è continuata e si è consolidata tramite relazioni economiche e vincoli di parentela, solidarietà e amicizia. Cleto vanta la storia più antica, e la cittadina è conosciuta in epoca medievale col nome di Pietramala. L’abitato di Savuto si è sviluppato attorno al castello, costruito dalla prima monarchia angioina a salvaguardia delle vie di transito che dal mare si inoltrano verso l’interno. San Mango è il paese più giovane, sorto come pertinenza della baronia di Savuto, fondato dai d’Aquino nella prima metà del Seicento. |
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