San Francesco
Fra le ricorrenze, particolarmente sentite dal popolo, è da
annoverare la festa di San Francesco di Paola,
celebrata in San Mango con grande devozione e solennità.
I festeggiamenti in onore di San Francesco hanno luogo nella seconda
settimana dopo Pasqua, in data diversa da quella fissata dal calendario
liturgico – 2 aprile – spesso coincidente con uno dei giorni della Settimana
Santa, durante la quale non sono consentite celebrazioni di giubilo.
Si svolgono in due giorni, sabato e domenica, e presentato molte affinità
con la tradizionale ricorrenza della Madonna della Buda.
Sabato pomeriggio ha luogo la processione al "Pruno", località sita
sulla sponda sinistra del fiume "Casale"; ivi esiste una "cona", cappellina
in onore del Santo, ed un appezzamento di terreno, il "Pruno di San
Francesco", donazione fatta da un cittadino di San Mango alcuni decenni
orsono, per una grazia ricevuta: il giovane figlio di questi, finito sotto un treno,
era rimasto vivo ed illeso, nonostante l’intero convoglio fosse passato sopra di
lui.
La festa del sabato ha tratti spiccatamente paesani e campagnoli,
suggestivamente messi in risalto dal primo, timido affacciarsi della primavera
fra le nostre colline: varietà di colori e vivace allegria nella lunga fila di fedeli
che si snoda per la via stretta e tortuosa; il ritmo dei "tumbari" echeggiante
nei tratti più impervi; il momento del passaggio sul fiume salutato dai colpi dei
mortaretti, ricordo dei tempi in cui non esisteva il ponte e l’attraversamento del
"Casale" veniva compiuto con difficoltà.
Fatta una breve sosta dinnanzi alla "cona", la processione arriva alla
"turra" del Santo; e dopo qualche tempo si riprende la via del ritorno in
chiesa, dove la giornata si conclude con l’officio dei vespri solenni.
Domenica i festeggiamenti si svolgono in paese, annunciati dal suono
armonioso delle campane, dai mortaretti, dalle note allegre della banda, che
compie il giro delle strade principali; ed echeggia anche in tale circostanza il
canto delle "verginedde", che si recano in chiesa per assistere alla Messa e
prender parte alla processione, che subito dopo percorre tutte le vie del paese.
La tradizione trae origine dagli stessi motivi di testimonianza di fede e di
ringraziamento per una grazia ricevuta, evidenziati nel trattare dell’usanza in
occasione della festa della Buda.
Il rituale seguito è sempre lo stesso: unica
eccezione, oltre al fatto che tutto si svolge in paese anziché in campagna, è la
mancanza della cerimonia delle foglie d’arancio con le fiammelle.
Al termine della processione, infatti, le bambine depongono le loro corone
di fiori ai piedi del Santo in chiesa, cantando le strofette che, ovviamente, sono
diverse da quelle della Buda, meno ricche di motivi e meno numerose:
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